Gli antipsicotici nell�anziano aumentano il rischio di IMA

 Antipsychotic Use and Myocardial Infarctionin Older Patients With Treated Dementia

Antoine Pariente, MD, PhD; Annie Fourrier-Re´glat, PharmD, PhD; Thierry Ducruet, MSc; Paddy Farrington, PhD;Sarah-Gabrielle Be´land, PhD; Jean-Franc¸ois Dartigues, MD, PhD; Nicholas Moore, MD, PhD; Yola Moride, PhD
Arch Intern Med.Published online March 26, 2012.
 
I farmaci antipsicotici (AP) sono abitualmente prescritti ai pazienti anziani affetti da demenza. E’ ampiamente conosciuto il fatto che questi farmaci aumentano il rischio di stroke ischemico in questa popolazione, ma secondo una recente ricerca essi aumenterebbero anche il rischio di IMA (infarto miocardico acuto) tra i pazienti anziani residenti in comunità trattati con inibitori della colinesterasi. Queste sono le conclusioni a cui sono giunti il dott. Antoine Pariente ed i suoi colleghi che hanno voluto valutare l'associazione tra uso AP ed il rischio di IMA in pazienti trattati con inibitori della colinesterasi. Sono stati utilizzati i dati ottenuti dalla banca dati del Quebec. Da questa coorte di pazienti anziani in trattamento con inibitore della colinesterasi osservati tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2009, tutti i nuovi utilizzatori di AP sono stati confrontati con un campione casuale di controlli, ossia pazienti che non utilizzavano gli AP. Il rischio di IMA è stato valutato utilizzando modelli proporzionali di Cox, aggiustato per età, sesso, fattori di rischio cardiovascolare, l'uso di farmaci psicotropi e propensity score. Di 37.138 soggetti in terapia con inibitori della colinesterasi, 10.969 (29,5%) iniziavano la terapia con AP. Dai risultati ottenuti è emerso che entro il 1° anno di trattamento con AP l’1,3% di loro ha avuto un IMA. Gli Hazard ratio per il rischio di IMA dopo l'inizio del trattamento con AP sono stati 2,19 (95% CI, 1,11-4,32) per i primi 30 giorni, 1,62 (95% CI, 0,99-2,65) per i primi 60 giorni, 1,36 (95% CI, 0,89-2,08) per i primi 90 giorni, e 1,15 (95% CI, 0,89-1,47) per i primi 365 giorni. Possiamo quindi concludere che l’uso di AP è associato ad un aumento modesto e limitato nel tempo del rischio di IMA tra i pazienti residenti in comunità di anziani trattati con inibitori della colinesterasi. 
Come si può notare, il rischio è maggiore nel primo mese di trattamento.
(estratto dalla newsletter dell'AGE)
 

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